Ultima modifica 05/06/2023 11:11:03

Disegni sulla pelle: quando il tatuaggio non è solo per moda

In occasione della Giornata mondiale del disegno del 27 aprile vogliamo trattare un argomento che sappiamo stare molto a cuore a tanti di voi: il tatuaggio e la sua storia che ha origini antichissime.

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Il significato del tatuaggio. Questa pratica consiste nel disegnare un’immagine permanente sul corpo introiettando dei pigmenti attraverso uno strumento che buca l’epidermide. L’usanza di tatuarsi non è solamente un fatto estetico ma ha ragioni profondamente culturali legate alla società e ai luoghi in cui si vive. Il termine “tatuaggio” deriva dal termine polinesiano “tatu” che significa appunto scrivere e disegnare sul corpo.
Nell’antichità e ancora oggi in particolari comunità, il tatuaggio è considerato un amuleto, la maniera di attraversare un rito propiziatorio o di iniziazione; il disegno permanente sulla pelle è anche simbolo di appartenenza ad uno specifico rango nobiliare, religioso, militare. E’ stato usato inoltre per marchiare prigionieri di guerra, schiavi e criminali.

Il tatuaggio oggi tra avanguardia e contraddizione. A prescindere dalla paura del dolore, tutti noi abbiamo almeno una volta pensato di tatuarci, anche solo per divertimento o omologazione.
La riflessione che balena alla mente è come una pratica tanto antica e spirituale possa essere oggi diventata appannaggio della nostra civiltà consumistica e tecnologica: sembra che il tatuaggio attualmente abbia perso il suo originario valore ed essere diventato un semplice abbellimento da sfoggiare.
Il tatuaggio è invece una forma d’arte che abbraccia tatuatori e appassionati di culture di tutto il mondo, basti pensare alla Birmania, al Giappone, alla società Maori.
Quest’ultima considera il tatuaggio come un vero rito di passaggio e ha significati molto spirituali: i guerrieri Maori che abitano la Polinesia e la Nuova Zelanda sono tatuati dall’adolescenza fino all’ultimo giorno di vita attraverso un disegno che non è mai finito ma si sviluppa in tutto il corpo a seconda delle avventure dell’individuo.

the back of a girl with a tattoo

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Lo stile giapponese. Oltre agli ideogrammi il tatuaggio giapponese ha come temi draghi, samurai, geishe, paesaggi, giardini, bambù e fiori di loto, tutti elementi appartenenti alla cultura, alla religione, agli usi e costumi di questo Paese. La carpa koi, ad esempio, è un pesce che si trasforma in un drago e porta fortuna; il fiore di ciliegio rappresenta la vita, l’energia e la rinascita primaverile.
La caratteristica che salta più all’occhio è il colore di questi tatuaggi realizzati con sfumature, netti contrasti e forme lineari, delle vere opere d’arte sulla pelle. Anticamente il tatuaggio in Giappone ha una connotazione negativa legata alla criminalità ed è solamente verso il periodo di Edo (1600-1868 D.C.) che assume un’importanza artistica: tuttavia, anche oggi il tatuaggio è proibito in alcuni luoghi pubblici come bagni e terme.

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