Ultima modifica 05/06/2023 11:03:44

17 Maggio : giornata internazionale contro l’omofobia

Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omofobia. Se credete che si tratti di una festività superflua, purtroppo vi sbagliate: in oltre 70 nazioni straniere, le relazioni fra persone dello stesso sesso sono vietate per legge e anche nei Paesi nei quali non esistono divieti del genere, di fatto la vita della comunità LGBTQ+ è molto difficile. Ecco, allora, che cosa si celebra nella giornata internazionale contro l’omofobia e cosa succede nel mondo rispetto a questo argomento.

Giornata internazionale contro l’omofobia

La giornata internazionale contro l’omofobia è stata voluta nella specifica data del 17 maggio perché proprio in questo giorno, nel 1990, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha eliminato l’omosessualità dalla lista dei disturbi mentali, categoria nella quale fino a quel giorno era stata inclusa. Ma che cosa si intende esattamente con il termine omofobia? La parola, di origine greca, si compone di due termini, homos che vuol dire stesso e fobos che invece significa paura: in termini più semplici, sta a indicare la paura per quello che è uguale, appunto l’amore fra due persone dello stesso sesso. In realtà, però, il termine è stato utilizzato per la prima volta da George Weinberg, uno psicologo che teorizzò questa fobia nel suo trattato Society and the Healthy Homosexual, risalente al 1971. Invece la giornata internazionale contro l’omofobia esiste grazie ad un’idea di Louis-Georges Tin, che ha realizzato un compendio sull’omofobia, e ha avuto poi il riconoscimento da parte sia dell’Unione Europea che delle Nazioni Unite.

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La situazione italiana

Anche se in Italia sulla carta la situazione della comunità LGBTQ+ dovrebbe essere fra e più fortunate del mondo, in realtà non è tutto oro quello che luccica e l’affossamento in parlamento della cosiddetta Legge Zan, che puntava a dare maggiore tutela alle minoranze, ne è la prova lampante. Secondo un recente studio condotto dalla fondazione Ilga Europe, l’Italia è solo al 35esimo posto in Europa per quanto riguarda le politiche a sostegno delle minoranze, soprattutto le persone appartenenti alla comunità LGBTQ+. Inoltre sono ancora troppo numerosi i ragazzi, soprattutto minorenni, che sono costretti a chiedere aiuto alla Gay Help Line perché hanno difficoltà a farsi accettare in famiglia per la propria omosessualità o sono addirittura vittime di violenza per questo motivo da parte di chi dovrebbe amarli di più. A scuola, poi, aumentano purtroppo episodi di cyberbullismo sotto varie forme, legati proprio all’omosessualità.

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