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Yoga Nidra, come le asana e il pranayama, si basa sul concetto di “sonno consapevole” (nidra significa “sonno” in sanscrito) per ottenere un profondo rilassamento. Questa pratica viene spesso eseguita in posizione supina, nota come shavasana, che di solito conclude una lezione di yoga, ma può anche essere praticata separatamente.
Il maestro Swami Satyananda Saraswati, ideatore del metodo Yoga Nidra, si ispirò alla tradizione tantrica del nyasa, che utilizza i mantra per focalizzarsi su singole parti del corpo, instillando una coscienza divina. Swami Satyananda intuì che il sonno non è uno stato di totale incoscienza: “Quando si dorme, permane uno stato di potenzialità, una forma di consapevolezza attenta alle situazioni esterne. Ho scoperto che allenando la mente è possibile utilizzare questo stato”, scrive nel suo libro “Yoga Nidra”, pubblicato da Yoga Publication Trust. “Oltre al rilassamento profondo, avviene infatti la dissociazione della coscienza dai canali sensoriali e motori dell’esperienza”.
La chiave è rimanere consapevoli senza addormentarsi completamente, mantenendo i sensi distaccati dalla realtà. Yoga Nidra permette di lavorare con tutte le parti della coscienza, inclusi gli aspetti inconsci. Studi effettuati tramite elettroencefalogramma hanno mostrato che, insieme alle onde Alpha dello stato cosciente, sono presenti anche le onde Theta (attività inconscia) e Delta (sonno profondo). Questo spiega perché Yoga Nidra, oltre a indurre calma e rilassamento, ha gli stessi benefici di un sonno ristoratore, confermati da evidenze scientifiche.
La pratica di Yoga Nidra inizia con il rilassamento della mente pensante, guidata dall’insegnante. In posizione di shavasana, si inizia ripetendo l’intenzione, o Sankalpa, un proposito positivo di crescita personale. Ad esempio: “Mi sento realizzato in tutto ciò che faccio”.
Successivamente, si dirige il pensiero consapevole su singole parti del corpo, in una “rotazione della coscienza”, come definita da Swami Satyananda Saraswati. Questo processo aumenta la consapevolezza, induce il rilassamento fisico e libera i percorsi nervosi tra cervello e corpo.
La pratica prosegue concentrandosi sul respiro e visualizzando simboli archetipici universali. Visualizzando queste immagini in modo distaccato, l’ego diventa inattivo, dissociandosi da attaccamenti, sensazioni e ricordi inconsci.
Alla fine della sessione, si torna all’intenzione iniziale e si rimane in silenzio per qualche minuto, nel vero e proprio “sonno yogico”.
Yoga Nidra può essere praticato in qualsiasi momento della giornata, anche la sera prima di dormire, con il rischio di addormentarsi seguendo la voce guida. Anche Patanjali, negli Yoga Sutra, menzionava il raggiungimento del samadhi (unione del meditante con l’oggetto della meditazione) attraverso il contatto con sonno e sogni.
Yoga Nidra non è un semplice diversivo sensoriale, ma una pratica di vero rilassamento consapevole. I benefici includono:
Yoga Nidra consente di accedere all’inconscio e al subconscio pur rimanendo consapevoli. Una sessione dura dai 20 ai 40 minuti e può essere davvero trasformativa.
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