Happy wedding photography of bride and groom at wedding ceremony. Wedding tradition sprinkled with rice and grain
Gli accordi prematrimoniali possono ancora essere considerati un argomento delicato, specialmente per coloro che seguono una fede religiosa. Alcuni ritengono che la firma di un accordo di questo tipo implichi la possibilità che il matrimonio possa finire, anticipando quindi le disposizioni finanziarie favorevoli alla parte più abbiente della coppia. Tuttavia, le opinioni stanno cambiando: secondo un sondaggio Harris Poll condotto a settembre, circa il 20% delle coppie sposate negli Stati Uniti ha sottoscritto accordi prematrimoniali. Questo numero aumenta al 47% tra i Millennials e al 41% per la Generazione Z.
I Millennials non solo stanno rivitalizzando la pratica degli accordi prematrimoniali, ma stanno anche ridefinendo il concetto stesso di accordo. Non si tratta solo di proteggere i propri beni in caso di divorzio, ma di stabilire chiaramente alcuni punti relativi alla vita di coppia mentre il matrimonio è ancora in corso.
Il patto prematrimoniale, noto anche come contratto prematrimoniale, è un accordo stipulato tra due individui che intendono sposarsi o unirsi civilmente, in cui regolamentano preventivamente, tramite un documento privato, i termini e le condizioni che potrebbero applicarsi in caso di separazione o divorzio. Tuttavia, in Italia, questa pratica solitamente non è riconosciuta.
Secondo l’ordinamento giuridico italiano, una coppia non può formalizzare per iscritto, sia tramite documento privato che atto pubblico, gli obblighi derivanti dal matrimonio o dalla sua eventuale dissoluzione, compreso l’assegno di mantenimento in caso di divorzio. Le avvocate dello StudioDonne.it, uno studio legale con sede a Roma, spiegano che “in Italia, la giurisprudenza tradizionalmente ha dichiarato la nullità dei patti prematrimoniali che mirano a regolare gli aspetti patrimoniali e personali in caso di separazione o divorzio”. Inoltre, “attualmente, secondo l’articolo 162 del codice civile italiano, ai coniugi è consentito solo scegliere tra il regime di comunione o di separazione dei beni, opzione che può essere effettuata prima del matrimonio o durante il matrimonio stesso”.
Esiste comunque la possibilità per i coniugi o i futuri coniugi di stipulare accordi “non convenzionali” che disciplinino gli aspetti finanziari tra di loro in caso di separazione o divorzio. Questo avviene in base all’articolo 1322 del codice civile italiano, che riguarda i contratti prematrimoniali nell’ambito dell’autonomia contrattuale. Secondo questo articolo, le parti hanno la libertà di determinare il contenuto del contratto, purché rispettino i limiti imposti dalla legge e dalle norme corporative e che gli accordi siano volti a proteggere interessi riconosciuti dall’ordinamento giuridico.
Spesso tendiamo a trascurare l'importanza di struccarsi correttamente, ma in realtà è un'abitudine essenziale da…
Per chi soffre di ipertensione, è fondamentale adottare abitudini sane e monitorare regolarmente i valori…
Dove va a finire l’amore? Bella domanda. Sparisce, come un profumo che svanisce nell’aria? O…
TikTok ha conquistato rapidamente i giovani, suscitando numerose preoccupazioni. Molti adolescenti trascorrono ore sull’app di…
Ode all'umile prezzemolo: 6 motivi per cui dovremmo considerarlo un superfood Spesso utilizzato come semplice…
Che cos’è il Reiki e come può migliorare il benessere psicofisico Il Reiki è una…