Ultima modifica 05/04/2024 10:22:59

Adolescenti e smartphone: il dibattito sul web

Recentemente, l’attenzione è stata rivolta verso l’adolescenza, l’abuso di smartphone e i Social Network. Un articolo, in particolare, ha attirato l’attenzione mondiale: si tratta di “End the phone-based childhood” pubblicato su The Atlantic. Scritto dallo psicologo Jonathan Haidt, l’articolo evidenzia l’aumento dei suicidi tra gli adolescenti, registrato negli Stati Uniti a partire dal 2010. Haidt collega questo fenomeno all’uso incontrollato degli smartphone, definendolo “il più grande esperimento incontrollato che l’umanità abbia mai eseguito sui propri figli”.

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Sebbene le ricerche di Haidt siano incentrate sugli Stati Uniti, anche in Italia il quadro della salute mentale degli adolescenti non è incoraggiante. Una ricerca condotta dalla Fondazione Gemelli IRCCS, Unicef e l’Unità Operativa Semplice (UOS) di Psicologia Clinica ha rivelato che il 39% dei giovani soffre di sintomi affettivo-ansiosi o depressivi.

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Haidt attribuisce il declino generale della salute mentale degli adolescenti non solo all’uso smodato degli smartphone, ma anche a un cambiamento nel ruolo dei genitori, diventati iperprotettivi e limitanti per i loro figli. Egli consiglia maggiore gioco all’aperto e autonomia durante l’infanzia e l’adolescenza.

Inoltre, le piattaforme di Social Network stanno implementando misure per aiutare i genitori a gestire l’esperienza online dei propri figli. Meta, ad esempio, ha annunciato nuovi strumenti di supervisione per Facebook e Instagram e si è unita a Headspace per offrire esperienze di realtà mista e virtuale volte a promuovere il benessere mentale degli adolescenti.

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Queste soluzioni, sebbene non siano ancora pienamente adottate, dimostrano un impegno nel promuovere un utilizzo sano della tecnologia e un maggiore benessere mentale tra i giovani.

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