Capelli rasati, pelle color caramello e una cascata di lentiggini. Adwoa Aboah è la modella, la femminista e la donna del momento. Ecco l’identikit di una mannequin determinata a sdoganare ogni luogo comune.
Nel suo DNA scorre il Ghana, che le ha lasciato la pelle ambrata, la bocca carnosa, gli occhi scuri e lo sguardo duro e deciso, e l’Inghilterra, che le ha donato le mille lentiggini, i tratti aristocratici e il naso delicato. Adwoa Aboah è una bellezza non convenzionale, sfrontata e provocatoria. La modella inizia a lavorare giovanissima e, tra una laurea in Giurisprudenza e una rehab, ha posato e sfilato per Calvin Klein, Fendi, H&M, Rihanna x Puma, Kenzo e i maggiori brand moderni, oltre ad essere più volte comparsa sulla Bibbia del fashion: Vogue. Un volto e un corpo che non hanno rinunciato a far sentire la propria voce, battendosi per i propri ideali e per tutte le donne. La 24enne è riuscita a introdursi provocatoriamente nel ristretto mondo delle top model, tra una Gigi Hadid e una Irina Shayk, emblema della perfezione canonica.
La vera forza dirompente di Adwoa Aboah è il suo essere unico. I capelli rasati a zero, la volontà di essere sexy ma non banale, il non truccarsi praticamente mai, che l’hanno resa diversa dalle altre. E per questo vince.
I suoi inizi non sono stati facili, Adwoa Aboah aveva un fisico statuario ma il suo volto occidentale e la sua carnagione di colore non le hanno facilitato il cammino. Questa sua diversità ben cozzava contro le algide bellezze dirompenti delle passerelle. I continui rifiuti delle grandi maison l’hanno condotta in una spirale di alcolismo e un tentato suicidio. La riabilitazione del 2014 è stata la chiave del suo successo, complice una rinnovata fiducia in se stessa e il proposito di combattere gli stereotipi. Gurls Talk è un approccio alla vita, la sua missione. Combattere il pregiudizio, glorificare la bellezza soggettiva, denunciare chi osanna le modelle da copertina facendo sentire inadeguate tutte le altre, vivere una sessualità libera e condannare il body shaming. Nel mentre, la modella ha disegnato una capsule collection per Gurls Tall, iconizzando la sua bocca (e il suo diastema) e scoccando una frecciatina contro Justin Bibier. Pubblicizzando le sue t-shirt, acquistabili dal suo sito online, ha infatti suggerito di comprarle perché meglio di quelle di Justin Bibier. Uno slogan nudo e crudo che si è fatto notare. In una società in cui tutti sono amici di tutti, chi ha il coraggio di mettersi contro il cantante canadese? Adwoa Aboah, ovviamente.
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