Atlete Italiane alle Olimpiadi chiamate “cicciottelle” ed è subito polemica!
Il Resto del Carlino decide di esordire con l’articolo intitolato «Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico» e fa nascere così grande polemica sui social.
I sostenitori delle nostre atlete italiane non hanno apprezzato, infatti, il titolo poco delicato che il direttore di QS Giuseppe Tassi, ha deciso di pubblicare, con il risultato di focalizzare l’attenzione sulla fisicità delle tre ragazze al posto delle loro capacità atletiche.
Le atlete in questione sono Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia, sconfitte 5-3 da Taipei nella finale per il bronzo al Tiro con l’Arco. Le azzurre preferiscono il silenzio come degna risposta al titolo assurdo, mentre Mario Scarzella, presidente della Federazione Italiana Tiro con l’Arco ha definito l’articolo “irriguardoso”.
E di fatto come possiamo non essere d’accordo se ancora oggi descriviamo dei talenti straordinari con il loro aspetto fisico e non con le loro capacità sportive? Per finire siamo arrivati addirittura alle accuse di sessismo da parte di Daniela Sbrollini, deputata del Pd: «Non possiamo più tollerare titoli come quello apparso oggi sul Resto del Carlino in merito al trio azzurro di tiro con l’arco femminile. È una vergogna che nei confronti delle donne ci siano questi atteggiamenti». Caso omologo nel 2012, quando la stampa inglese definì “cicciottelli” Marco Galiazzo e compagni.
Nelle edizioni digitali il pezzo sulle “atlete cicciottelle” è stato sostituito da un altro sul ciclismo, fatto sta che la prova cartacea rimane.
Giuseppe Tassi, il direttore di QS, tramite l’account del Resto del Carlino ha provato a chiarire la situazione. Non si è scusato, ma ha solo spiegato l’accaduto, dicendo che “l’intento di partenza non era né derisorio né discriminante”.
Certo è che questo titolo infelice gli è costato il posto, infatti il direttore è stato sollevato dall’incarico con effetto immediato.