Chiamate fashion libraries o clothing libraries, sono una nuova forma di fare moda in modo più ecologico e sostenibile, visto che permette, in base alla quota che paghi (tra 15 e 35 euro al mese), di disporre di tre o quattro capi d’abbigliamento settimanali di alta qualità, donati da privati e da grandi firme.
L’origine di questi luoghi rivoluzionari risale al 2012, a Kleiderie, ad Amburgo; ma se ne possono trovare diversi e già consolidati anche in varie parti della Finlandia, dei Paesi Bassi, della Scandinavia e di Toronto. La prima fashion library che si conosca in Spagna è stata aperta neanche un anno fa a Barcellona, Ropateca, in via Fernaldina, 51; un’attività che crearono due sorelle tedesche dopo aver visto l’originale, Kleiderie.
Le fashion libraries non solo presuppongono un gesto ecologico e sostenibile verso la massificazione e la continua produzione di moda delle catene low cost, ma creano anche uno spazio di condivisione tra le socie dove poter sperimentare, avere un armadio comune con più opzioni tra le quali scegliere ogni settimana e collaborare nell’appoggio della moda di qualità e degli stilisti locali.
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