Ultima modifica 05/06/2023 11:07:35
cosmetici green

Cosmetici green: quando un prodotto naturale è anche buono?

Il mercato dei cosmetici green consiste in circa 950 milioni di euro, che equivalgono al 9% del fatturato di settore (tra gli 11 miliardi circa di euro totali di prodotti cosmetici venduti) secondo l’indagine di Cosmetica Italia relativa alle stime per l’anno 2017.

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Questa tendenza in salita delle vendite di prodotti definiti genericamente naturali inoltre, secondo studi in corso, è destinato a protrarsi nei prossimi anni. A dimostrazione di questo Human Highway, azienda di ricerche online, ha condotto una tra le indagini sull’evoluzione di questo particolare comparto, a volte controverso.

Più di 7 consumatori su 10 in Italia ritengono che la produzione sostenibile e attenta all’ambiente e ai vincoli etici sarà il filo conduttore delle loro scelte di acquisto. Ma scendendo nel dettaglio, questo cosa significa per l’opinione pubblica?

Cosmetici green: cosa pensa l’opinione pubblica

Vediamo come hanno risposto a riguardo dei cosmetici green i partecipanti all’indagine di marketing:

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  • il 70,2 % richiede maggiore sostenibilità, etica e cura per l’ambiente
  • il 34,3% desidera a prodotti cruelty free, cioè che non prevedano l’impiego di test animali, anche se questo problema è già da molti anni scongiurato per la legislazione cosmetica UE
  • il 25,3% ama i prodotti senza qualcosa (parabeni, conservanti in generale, glutine, olio di palma, tensioattivi, additivi ritenuti inutili)
  • il 22,1% vuole prodotti bio-friendly, ovvero amici della natura e, ancora più nello specifico, il 20,6% anela a cosmetici eco-friendly, ovvero amici dell’ambiente
  • il 16,3% vuole maggiore attenzione al sociale, intendendo una maggiore attenzione ai lavoratori e al territorio di appartenenza
  • l’11,2% sceglierebbe il prodotto cosmetico vegano (costituito unicamente di estratti vegetali)
  • il 9,2% desidererebbe prodotti a km 0
  • l’8,1% prodotti realizzati a ridotto consumo di acqua

Queste richieste sono in buona parte condivisibili, anche se a volte in contrasto con la realtà dei fatti e la veridicità dei concetti. La moderna cosmetologia è sempre alla ricerca di nuove soluzioni, compatibilmente con la possibilità di realizzazione tecnica, sicurezza ed efficacia di impiego, compatibilità legislativa.

Cosmetici green e prodotti naturali

“Naturale non significa per forza buono” precisa Leonardo Celleno, presidente di AIDECO, Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia “Qualcuno potrebbe dire che un prodotto è naturale perché è a base di erbe alpine, salvo poi scoprire che non ne contiene in quantità diversa da altri”.

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A meno che non si azzardi l’acquisto da bancarella, ovvero attraverso canali non controllabili “non si tratta tanto di insidie per la salute, perché anche questi cosmetici green sono fatti a norma di legge”.

Quanto alle possibili allergie, “i cosmetici in generale, verdi o meno, possono essere una fonte importante e comunque non allarmistica” tranquillizza lo specialista. Le sostanze più a rischio nel causare dermatiti allergiche (diverse dalle dermatiti irritative, che sono più comuni ma di cui i cosmetici più raramente sono fonte) sono le fragranze, seguite dai conservanti.

Ai cultori della natura in vasetto Celleno consiglia di “scegliere prodotti di aziende serie e conosciute, con etichette chiare, che non promettano azioni mirabolanti e che siano certificate dagli enti preposti”.

Insomma, fate attenzione alla certificazione e al bollino di qualità. Il concetto di base dei cosmetici green è quello di sostituire le sostanze di origine sintetica con sostanze di provenienza naturale ma che siano altrettanto performanti, cioè ugualmente valide dal punto di vista organolettico e quindi della gradevolezza del prodotto finale. In Italia gli enti certificatori sono almeno 4 o 5, da ICEA (Istituto per la certificazione etica e ambientale) a CCPB (Consorzio per il controllo dei prodotti biologici).

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