Il pensiero di dimagrire con un chip potrebbe sembrarvi troppo futuristico ma non è così. Pare che la Tufts University School of Engineering stia compiendo grandi passi in merito e stia lavorando proprio a questo progetto.
La Tufts University School of Engineering sta studiando un metodo per controllare, tramite un chip, l’assunzione quotidiana di glucosio, alcool e sale. Il motivo è semplice: molto spesso le persone non hanno davvero percezione degli alimenti ingeriti e il sensore potrebbe tracciare istantaneamente una lista di quanto mangiato.
Ospedali e cliniche potrebbero utilizzarlo in pazienti particolarmente difficili, così da avere un prospetto reale e aggiornato, senza dover controllare a vista il paziente, senza contare che sentirsi “controllati” potrebbe avere una forte componente psicologica in un soggetto a dieta.
Dimagrire con un chip potrebbe essere più vicino di quanto pensiate. Il monitoraggio alimentare può essere particolarmente utile anche per raccogliere quante più informazioni possibili in vista di una pianificazione alimentare o di un’indagine approfondita.
Insomma, le vie di utilizzo sono immense e potrebbe essere un notevole passo avanti per il campo medico.
Questo dispositivo è formato da tre strati: uno centrale contraddistinto da un sensore capace di distinguere un nutriente o un prodotto chimico tramite il solo contatto e due strati esterni costituiti da due anelli d’oro.
Il tutto funge come una classica antenna, capace di captare onde e rimandare un segnale ben preciso. In base alla composizione chimica di un nutriente si avrà una radiofrequenza che permetterà di riconoscere la tipologia di cibo e registrare tutte le sue proprietà.
Il segnale viene trasmesso in via wireless, in modo da rendere impercettibile il processo. In passato sono stati utilizzati dispositivi con fili elettronici ma il risultato era talmente scomodo da scoraggiare la pratica e rendere vano il tracciamento sanitario.
Al momento sono in corso delle ricerche che studiano la radiofrequenza ma solamente di glucosio, alcool e sale. I ricercatori non escludono che i sensori futuri potranno “leggere” molti più alimenti, rendendo completo il tracking e permettendo di dimagrire con un chip.
Sono stati già prodotti dei sensori dentali ma l’eccessiva delicatezza e il rapido deterioramento hanno innescato la necessità di trovare qualcosa di molto più flessibile e resistente.
Il nuovo chip ha avuto risultati positivi, segno di un avvicinamento all’obiettivo del team: finalizzare il chip definitivo che cambierà l’approccio alimentare dei suoi detentori.
Spesso tendiamo a trascurare l'importanza di struccarsi correttamente, ma in realtà è un'abitudine essenziale da…
Per chi soffre di ipertensione, è fondamentale adottare abitudini sane e monitorare regolarmente i valori…
Dove va a finire l’amore? Bella domanda. Sparisce, come un profumo che svanisce nell’aria? O…
TikTok ha conquistato rapidamente i giovani, suscitando numerose preoccupazioni. Molti adolescenti trascorrono ore sull’app di…
Ode all'umile prezzemolo: 6 motivi per cui dovremmo considerarlo un superfood Spesso utilizzato come semplice…
Che cos’è il Reiki e come può migliorare il benessere psicofisico Il Reiki è una…