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C’è qualcosa che dovremmo dimostrare alle persone con cui usciamo? Certamente, il rispetto, la comunicazione chiara e l’onestà sono fondamentali. Ma è davvero necessario essere la versione più “guarita” di noi stessi? Lois Shearing ci offre una riflessione su questo tema, partendo da un recente tweet che ha suscitato un dibattito interessante.

La discussione sulla “guarigione” prima di iniziare una relazione amorosa, che implica aver risolto tutti i propri problemi personali e aver fatto terapia, è spesso vista come un requisito per un rapporto perfetto. La nutrizionista olistica e scrittrice di benessere, Arielle Simone, ha scatenato la discussione con un tweet in cui affermava che nessuno dovrebbe frequentare qualcuno finché non ha risolto tutti i propri problemi.

Secondo Arielle, è importante evitare drammi e dinamiche scomode mettendo in primo piano abitudini sane come una buona alimentazione, esercizio fisico regolare, una routine mattutina, pratiche spirituali, terapia e disciplina finanziaria. Tuttavia, molti utenti hanno risposto sottolineando che tali condizioni non sono sempre realistiche, soprattutto considerando le difficoltà economiche e i costi elevati della terapia.

Lavorare su se stessi può sicuramente migliorare le relazioni, ma non tutti hanno le stesse risorse o necessità. Ad esempio, una routine di fitness può essere essenziale per alcuni, mentre per altri può bastare una passeggiata settimanale. Le relazioni romantiche non dovrebbero essere viste come un premio per essere membri “produttivi” della società.

Arielle Simone ha chiarito che il suo obiettivo era incoraggiare le persone a mettere al primo posto se stesse e migliorare la propria vita, affinché possano attrarre partner migliori. Tuttavia, la realtà è che molte persone non raggiungeranno mai la perfezione emotiva, culturale o fisica e non dovrebbero essere escluse dalla possibilità di avere relazioni.

Il concetto di “guarigione” nel mondo del dating si è trasformato in una sorta di ricerca infinita di auto-ottimizzazione, che spesso promuove l’isolamento anziché la connessione. Come sottolinea lo psicoterapeuta Jodie Slee, sarebbe ideale che tutti lavorassero sui propri traumi, ma in un mondo imperfetto, la trasparenza e la comunicazione su dove ci si trova nel proprio percorso emotivo sono fondamentali. La persona giusta sarà paziente e comprensiva.

In definitiva, l’amore e le relazioni sono processi che comportano inevitabilmente qualche rischio e dolore. È importante lavorare su se stessi per evitare problemi inutili, ma nessuno deve essere perfettamente guarito per meritare l’amore. La comunità e il supporto degli altri sono essenziali per il nostro benessere mentale, e non dovremmo privarcene in attesa di una perfezione irraggiungibile.