Ultima modifica 05/06/2023 11:12:18

LE BUGIE CHE TUTTI ABBIAMO DETTO PER FARE SESSO

Quando siamo in astinenza da mesi, la fame ci porta ad aguzzare l’ingegno e a tirare fuori qualche frasetta che di solito risveglia il lato più intimo o sessuale delle altre persone. Sì, confessiamolo: tutti abbiamo detto qualche piccola bugia pietosa (pietà per la nostra voglia sessuale, ovviamente) per passare qualche bel momento. Qui di seguito, le più frequenti ed efficaci, bisogna solo dirle. Così, se fino ad oggi ti sei comportato bene, segnatele per quelle notti in cui non hai voglia di tornare solo/a a casa.

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“Mi piaci molto”. La più elementare e anche innocente. Queste tre parole, dette in un certo momento di intimità in un localino, possono aprire la porta di qualche cuoricino che non sa con chi ha a che fare.

“Mi sento sola”. Possiamo creare tutta una storia per arrivare a questo punto: sono appena arrivata in città, non ho amici né qualcuno con cui uscire, mi mancano molto la mia famiglia e gli amici. Dai, ragazzo, mi sento sola. Abracadabra, lo hai già in tasca!

“Mi sono appena lasciata col mio ragazzo”. Combinazione perfetta con la precedente, mettendoci un tocco di dispiacere e facendo pensare a chi abbiamo di fronte che siamo indifese… e bisognose. Ah, povero illuso! È da secoli che ho chiuso col mio partner, ma questa “non verità” ha di solito effetto immediato. Davvero, impietosire eccita.

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“Non ho mai sentito una cosa del genere per un’altra persona”. Dai, che i tuoi istinti più selvaggi ti dicono che siete fatti l’uno per l’altra… almeno questa notte, in questo istante. A chi non è successo? Questa è un’altra frase “attira tutto”. Non sprecarla: devi sapere quando utilizzarla e non precipitarti se non vuoi che il destinatario scappi a gambe levate.

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“Non so come tornare a casa”. Oppure vale anche “sono venuta senza macchina e torno a piedi”. Quello che segue dovrebbe essere un “Ti accompagno?” “Non se ne parla! Ti accompagno con la mia macchina”. Quando arriverà il momento di scendere dall’auto, zac! Gli lanci degli sguardi, fai la tenera e il seguito dovrebbe essere sentire la sua bocca nella tua. Modalità Predatrice: ON.

“Sono molto ubriaca”. Non importa se hai solo una o due birre in corpo, tu sai bene come sembrare un po’ brilla e questo invierà certe informazioni alla nostra vittima: “Può darsi che abbia voglia di una festina privata”; “Ci sta provando o è l’alcol?”; “Questo/a non esce solo dal bar…”.

“Vieni a dormire a casa mia. Prometto che non succederà niente”. Davvero, qualcuno pensa che mettersi a letto con una persona per la quale si sente attrazione sessuale, e la cosa è reciproca, possa essere solo per dormire? Raccontagliela ad un altro. Quando si stabilisce questo dialogo “vieni che non mordo” il boccone è assicurato, e lo vogliamo anche noi! Quello che lui/lei non sa è che la nostra intenzione è attaccare per primo e il fatto di dire “Non succederà niente” fa parte del gioco.

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“Andiamo a vedere un film a casa”. Suona già sospetto. Se mentre parlavate è saltato fuori un argomento legato al cinema, sii rapida e lancia la proposta: “il film di cui mi parli ce l’ho sul computer. Vieni a casa mia a vederlo.”! Nel sacco. Ce l’hai nel sacco. Pop corn, qualche birra, vestitino leggero, niente plaid né quelle vestaglie che ti metti di solito davanti alla tv. Ci vuole un look domestico-curato.

“Non ho il fidanzato”. Questa è la peggiore delle bugie, certamente, ma l’istinto è l’istinto e tutti possiamo passare un momento difficile. Forse non è niente di grave, ma a chi non piace sentirsi bella e ammirata per mettere un po’ di pepe nella relazione? Ecco, ci vuole molta cautela. Nell’epoca di Facebook e di WhatsApp, fate molta attenzione nel dare numeri di telefono, perché potreste rovinare qualcosa che davvero vale la pena.

“Sono alta, magra e con lunghi capelli castani”. “Sono di costituzione atletica, ho gli occhi azzurri e i capelli castani”. Ahi, questi flirt per Internet sono terreno fertile per le mezze verità. Quando si passa dall’on line all’off line, tutto può succedere. Forse concludiamo lo stesso qualcosa… oppure fuggiamo a gambe levate nel renderci conto che stavolta siamo state le vittime di queste piccole bugie 2.0.

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