Fino a qualche anno fa si riteneva che, in tema di influenza, donne e uomini presentassero gli stessi sintomi e avessero bisogno di un percorso di guarigione tendenzialmente molto simile. E, invece, ci siamo sempre sbagliati perché gli uomini soffrono molto di più e a dirlo è la scienza.
Che le donne avessero una temperatura diversa da quella degli uomini è sempre stata una credenza piuttosto comune e diffusa. Sono più versatili nel lavoro, hanno una personalità multitasking e, soprattutto, riescono a sopportare molto meglio i sintomi dell’influenza. E quello che poteva sembrare un banale luogo comune, oggi è un dato di fatto appurato dalla scienza più autorevole. Come riportato dal British Medical Journal, in base a uno studio condotto dal Professor Kyle Sue, gli uomini in età adulta vantano un ben triste primato: riportare un tasso di mortalità legato all’influenza, nettamente superiore a quello delle donne.
Secondo lo studio condotto da Sue, la causa di una maggiore predisposizione degli uomini ad ammalarsi risiederebbe nella maggiore produzione di testosterone, aumentando l’esposizione al rischio di malattie respiratorie. Inoltre, mentre ai primi sintomi dell’influenza, gli uomini desistono immediatamente dagli affanni quotidiani, le donne continuano imperterrite a lavorare, temprando maggiormente il fisico, necessitando di un minor recupero.
Nonostante siamo ormai abituati a vedere pubblicità e réclame che ironizzano sui sintomi dell’influenza maschile, il Professor Kyle Sue è dell’opinione che non bisognerebbe mai prenderli troppo sottogamba. La risposta più vigorosa delle donne, infatti, è da rintracciare proprio negli ormoni femminili. Gli estrogeni, infatti, rafforzano il sistema immunitario femminile e, complici anche ciclo mestruale, gravidanza e allattamento, influiscono notevolmente sulla capacità di riproduzione dei maggiori virus influenzali. Ma non finisce qui, perché, in tema di influenza, donne e ragazze, sin dall’adolescenza, producono un numero elevato di citochine, quel particolare tipo di molecola proteica responsabile del collegamento tra cellule del sistema immunitario. In questo modo, infatti, il fisico è meno esposto a rischi, protetto dagli attacchi violenti delle principali affezioni batteriche.
Ovviamente, non tutti hanno accolto positivamente le parole del Professor Kyle Sue. Molti eminenti studiosi, tra cui Helen Stokes-Lampard, la presidente del Royal College dei medici generici, smentiscono le parole del professore, smontando la tesi per cui, in tema di influenza, donne e ragazze siano meno colpite. Il consiglio per tutti, infatti, è di bere tanto, stare al caldo e riposarsi il più possibile, per dar sfogo alla malattia nel modo migliore.
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