Ultima modifica 05/06/2023 11:08:26
droga dello stupro

Droga dello stupro, cos’è e come evitare brutte sorprese

Purtroppo gli eventi di cronaca dell’ultimo periodo hanno riportato alla ribalta la droga dello stupro, quel mix di sostanze psicoattive che inducono una quasi totale impotenza nel soggetto a cui vengono somministrate; in questo articolo cerchiamo di capire di cosa si tratta e com’è possibile difendersi da brutte sorprese.

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Gli effetti della droga dello stupro sono quelli di anestetizzare la capacità di autodifesa e di provocare amnesie; questi effetti, abbinati al fatto che le sostanze incriminate sono incolori e inodori e possono essere mescolate a qualsiasi tipo di bevanda, anche analcolica, aumentano le possibilità dei malintenzionati in cerca di vittime inermi e inconsapevoli.

Non solo Ghb: la droga dello stupro usa altre sostanze…

La trappola premeditata di questi individui ha un nome tecnico, date rape drug che prevede nella maggior parte dei casi la somministrazione insieme all’alcol – o alla bevanda offerta alla vittima – di Ghb o idrossibutirato, sostanza incolore e inodore che ha il potere di annullare le reazioni e di procurare amnesie.

Qual è l’effetto del Ghb? La persona che beve l’intruglio non ha più il controllo del proprio corpo, il respiro suo si fa affannoso, le sue reazioni sono sedate, praticamente si agisce come si fosse ipnotizzati e si è completamente in balia del criminale.

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Ma il Ghb – ovvero il gamma-idrossibutirrato commercializzato in Italia icon il nome commerciale di Alcover e utilizzato nella terapia dell’alcolismo – non è, purtroppo, l’unica sostanza impiegata come droga dello stupro.

Anche l’Mda – nome scientifico 3,4-Metilenediossiamfetammina, un’amfetamina psichedelica ed entactogena semisintetica – e alcuni tipi di benzodiazepine – spesso abbreviate in BZD o BDZ sono una classe di psicofarmaci – possono procurare gli stessi effetti.

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Droga dello stupro: come difendersi, quali precauzioni prendere

I consigli per limitare al massimo le possibilità di cadere in un tranello pericoloso – specie quando organizzato da persone che si conoscono e di cui ci si fida – sono quelli del buon senso e dell’attenzione. In primo luogo non accettate mai bevande dagli sconosciuti, soprattutto in discoteca, a meno che non sia il barman davanti ai vostri occhi a preparare il cocktail.

Il secondo consiglio consiste nel non lasciare il proprio bicchiere incustodito sui tavolini della discoteca; se si è in gruppo fate in modo di proteggervi a vicenda, creando un circolo della fiducia che veglia sulla vostra serata di divertimento.

Ci sono poi rimedi più tecnologici, come quello di tre studentesse statunitensi che hanno sviluppato una cannuccia intelligente in grado di individuare la presenza della droga dello stupro nel drink, colorandosi di blu. Al momento si tratta di un prototipo non ancora in produzione ma presto – lo speriamo – potrà diventare un prodotto distribuito direttamente nelle discoteche e nei luoghi di ritrovo dei più giovani.

A Roma è stato inoltre inaugurato l’International response center against violence (Ircav), la prima struttura in Italia e una delle poche in Europa, che ho l’obiettivo di assistere le vittime della droga dello stupro dal punto di vista medico, psicologico e legale.

I rischi medici legati alla droga dello stupro

La droga dello stupro – oltre ovviamente al rischio della violenza sessuale e fisica – può causare nelle vittime una depressione respiratoria, il coma e persino la morte, specialmente quando assunta in dosi elevate o in combinazione con l’alcol.

Esistono però molti fattori imprevedibili in grado di esporre a grandi rischi le vittime: per esempio il soggetto potrebbe avere un’allergia sconosciuta alla sostanza, oppure potrebbe assumere medicinali con possibili interazioni o reazioni pericolose con la droga da stupro. Infine nei soggetti esistono ampie variabilità nella capacità di metabolizzazione di questi farmaci che determinano risposte potenzialmente e imprevedibilmente amplificate alla sostanza.

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