Ultima modifica 05/06/2023 11:09:36
stalking

Stalking depenalizzato, errore banale o ennesima disattenzione verso le donne?

Stalking depenalizzato: cosa significa in termini concreti? Una storia d’amore finita male, l’ossessione di voler controllare l’altra persona per impedirle di rifarsi una vita.

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Sono queste alcune delle varie facce che può assumere lo stalking. Sempre più spesso televisione e giornali ci parlano di vittime di un amore malato. Persone distrutte psicologicamente dalla persona che avevano ritenuto essere quella giusta.

Ma amore e violenza – ti consigliamo di approfondire il tema leggendo il post L’amore e la violenza: quando dire no è un tuo diritto e dovere – non possono assolutamente essere le due facce di una stessa medaglia. Ed è per questo che molti non vedono di buon occhio la riforma penale che vede lo stalking depenalizzato.

Stalking depenalizzato, minori possibilità di difendersi

Non mancano anche casi di uomini perseguitati dalle proprie mogli o compagne. Le donne continuano però a essere le maggiori vittime dello stalking. E a loro, adesso, viene concessa una minore tutela.

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Perché, come si legge sulla Gazzetta Ufficiale del 04 luglio 2017 e in vigore dal 03 agosto, il codice penale prevede un nuovo articolo, il 162 ter. Quest’ultimo prevede che l’imputato in un processo per stalking, possa estinguere il reato pagando una somma di denaro.

stalking depenalizzato

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E tutto questo, senza il consenso della vittima. Ecco perché, dunque, si parla di stalking depenalizzato. Tre sindacaliste, Loredana Taddei, Liliana Ocmin e Alessandra Menelao, sostengono che la depenalizzazione dello stalking sia qualcosa di aberrante.

Assurdo ma si potrà riparare all’offesa con un semplice risarcimento. E in un’epoca in cui l’escalation di violenza e i femminicidi sembrano non avere fine, la situazione è più che drammatica.

Errore o disattenzione?

Ma nel caso dello stalking depenalizzato, il legislatore è incorso in un errore, è stato superficiale o poco attento? A parere di giuristi ed esperti, tra cui l’avvocato Anna Maria Busia, da sempre in lotta contro il femminicidio e gli episodi molesti, la depenalizzazione dello stalking è un’arma potenzialmente più dannosa del reato stesso.

Prevedere una forma di risarcimento per le vittime, infatti, non solo non riuscirà ad arginare gli atti persecutori ma, al contrario, potrebbe renderli ancora più frequenti. Questo perché il molestatore seriale saprà di non essere punito in modo efficace.

La soluzione, a questo punto, consisterebbe in un nuovo emendamento che possa escludere lo stalking dalle modifiche apportate al codice penale. Anche perché non si può pensare di lasciar sole le vittime di stalking, incentivandole a non denunciare.

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