Recenti ricerche hanno messo in luce come, nell’era del digitale, le mamme iperprotettive siano diventate più apprensive, con preoccupanti ricadute sui figli.
Negli ultimi anni c’è stato un picco di adolescenti che sono ricorsi a psicologi e psicoanalisti per problemi legati allo stress, l’ansia o addirittura al panico. Le cause che possono essere ricondotte all’origine di questi disturbi sono varie, ma si è notato come spesso avere una mamma iperprotettiva possa acuire il problema.
Questo disturbo colpisce per lo più ragazzi tra gli 11 e i 12 anni, ed è un male più diffuso di quanto si creda, spesso sottovalutato e i cui sintomi non vengono compresi immediatamente. Le madri che sgridano in continuazione i figli, sia a scuola che a casa, che hanno sotto controllo tutte le attività sui social network e le interazioni con gli amici e i compagni, finiscono per renderli insicuri, poco indipendenti e attanagliati da attacchi di panico ogni qualvolta si trovano a dover prendere una decisione da soli.
Nonostante non siano stati mai effettuati studi specifici, gli psicologi hanno valutato come le mamme iperprotettive, unite all’ansia dei giovani alla costante ricerca dell’approvazione altrui attraverso i social network, rendano queste persone più insicure dei ragazzi cresciuti nel secolo scorso.
E’ un mondo in cui si è costantemente controllati non solo a casa, ma anche fuori dalle mura familiari, attraverso le foto che si postano e gli stati che si condividono. I commenti degli utenti possono influenzare la vita dei teenager ancora più dei genitori, fino a farli vivere in uno stato costante di ansia, soprattutto se non ci si riesce ad avvicinare agli stereotipi imposti dalla società.
La paura della disapprovazione costante che viene espressa tramite un like o un semplice click, rendono ai giovani molto più semplice giudicare il prossimo e, dall’altra parte, più paura di essere giudicati a loro volta.
Lo stress dovuto alle mamme iperprotettive e ai social network si esprime attraverso diversi disturbi, tra i quali il più diffuso è la mancanza di sonno e la difficoltà ad addormentarsi. Il fatto che molti ragazzi debbano andare a scuola, dedicarsi ad attività sportive o musicali e avere una vita sociale non rende la cosa più semplice. In molti finiscono per rinchiudersi in casa oppressi dalla pressione e avendo paura del confronto con gli altri.
Tutto ciò si può manifestare in attacchi di panico che vengono ogni volta che si viene messi alla prova, che sia un’interrogazione, un test o semplicemente un’occasione nuova, diversa dal solito. Secondo gli psicologi c’è una soluzione per uscire da tutto ciò ed è quella di riappropriarsi della propria vita, dei ritmi quotidiani, rallentare e diventare consapevoli delle proprie capacità e delle proprie azioni.
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