Non c’è nulla di convenzionale in Marlene Dietrich: il suo viso androgino, la sua voce severa con accento tedesco, le sue scelte professionali. Eppure nella sua vita privata, c’è molto altro che merita di essere scoperto.
Marie Magdalene Dietrich nacque a Berlino nel 1901. Il suo sogno da bambina era diventare una musicista di grande talento ed è per questo che studiò pianoforte e violino. La grande occasione sopraggiunse nel 1922, quando ebbe il suo primo contratto come musicista di un film muto.
Il sogno però si infranse molto presto perché un dolore al polso le procurò l’immediato licenziamento. La pellicola cinematografica ebbe però una notevole attrattiva su di lei, tanto da spingerla a diventare attrice. La sua consacrazione fu un film che sicuramente conoscerete, Angelo Azzurro, che le valse una scritturazione a Hollywood.
Sul transatlantico che la trasportava negli States incontrò un costumista con cui fece amicizia, Travis Banton, ed è costui che modificò il suo look in qualcosa di molto più androgino e caratteristico. Banton resterà il suo costumista a vita.
Come potete immaginare, la vita di Marlene Dietrich a Hollywood si popolò di successi e notorietà. L’attrice sposò il produttore Rudolf Sieber che le rimase accanto fino alla fine, nonostante i numerosi tradimenti di lei. La Dietrich era infatti amante della vita e dell’amore, non disdegnando la compagnia di entrambi i sessi. Fu proprio questa sua ambiguità a essere determinante, spingendo i produttori a introdurre un bacio saffico nel film “Marocco” del 1930.
L’attrice canta all’interno di un locale, guarda una spettatrice e le da un bacio sulle labbra. Mai nessuna donna prima di allora aveva osato tanto. La scena aprì un precedente che spinse altre attrici a fare lo stesso, in primis Greta Garbo. Marlene Dietrich raccontò nel suo diario (pubblicato con il nome “Dizionario di buone maniere e cattivi pensieri”) di una relazione lesbo con l’attrice, avvenuta intorno al 1925.
Marlene Dietrich ebbe molti amori, da Frank Sinatra a Ernest Hemingway. Glaciale e bellissima, rifiutò molto spasimanti ma il più noto è certamente Adolf Hitler che le chiese, addirittura, di rappresentare la bellezza e la supremazia ariana. La Dietrich declinò apertamente, schierandosi contro la dittatura nazista e allietando le truppe alleate in Europa e Nord Africa con i suoi spettacoli.
Intorno agli anni ’50 si ebbe il suo declino, poche comparse cinematografiche e una malattia invalidante che la costrinse a letto decretarono la sua scomparsa dagli schermi. Morì nel sonno nel 1992, chiudendo per sempre un capitolo della storia del cinema.
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