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Meditazione, omeopatia, agopuntura e altre terapie alternative: la valutazione scientifica

Viviamo in un momento paradossale: da un lato, ci sforziamo di rendere la tecnologia più umana, dall’altro, non abbiamo ancora del tutto compreso la complessità dell’essere umano. Gli intricati meccanismi biologici e psicofisici coinvolti nel mantenimento della nostra salute sono oggetto di costante studio. Mentre nella medicina convenzionale i progressi scientifici offrono nuove prospettive di speranza, nel vasto panorama delle terapie alternative la ricerca è spesso lacunosa, frammentata e incompleta.

Tuttavia, c’è un’eccezione: la meditazione. Questo antico metodo, considerato “non convenzionale”, ha attirato l’attenzione degli studiosi per la sua capacità di apportare benefici sia fisici che mentali. La meditazione, sebbene millenaria nella sua essenza, è oggetto di una sperimentazione medico-scientifica sempre più approfondita, con risultati che promettono di fare la differenza in termini di cura, conoscenza e benessere psicofisico.

In Europa, l’interesse per la medicina alternativa sta crescendo rapidamente, con un mercato valutato a circa 33 miliardi di euro nel 2021 e un tasso di crescita annuale del 21%, proiettato a raggiungere i 125,6 miliardi entro il 2028 (fonte: Research and Markets). Coloro che si rivolgono a queste terapie non convenzionali spesso lo fanno con l’intenzione di utilizzare sostanze e tecniche ritenute più “naturali” e rispettose nei confronti del corpo umano.

Tuttavia, le opinioni sull’efficacia di tali pratiche sono contrastanti e, al momento, non esistono prove scientifiche sufficienti per dimostrarne gli effetti sulla salute per molte di esse.

Agopuntura, fitoterapia e chiropratica

Storicamente, uno dei sostenitori più noti della medicina alternativa, in particolare dell’omeopatia, è stato re Carlo III, che al suo insediamento ha nominato Michael Dixon, 71 anni, un assertore delle terapie non convenzionali, a capo dei medici della Royal Family. Tuttavia, sorge spontanea la domanda su quale possa essere la sua posizione ora che sta affrontando una diagnosi di cancro.

“Per 50 anni, il re ha promosso l’omeopatia e altre terapie alternative. Tuttavia, quando si è ammalato gravemente, ha sempre optato per la migliore medicina convenzionale”, commenta Edzard Ernst, professore emerito dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, dove ha ricoperto la prima cattedra al mondo di Medicina Complementare. “È probabile che faccia lo stesso ora: si rivolgerà alla scienza più avanzata per curare il cancro. Personalmente, sono contento che stia scegliendo la medicina convenzionale. Questo significa che molto probabilmente guarirà”.

Ernst è un accademico che ha dedicato la sua carriera alla ricerca di prove scientifiche sull’efficacia delle medicine alternative. Ha iniziato con l’omeopatia durante il suo primo incarico presso l’ospedale di Monaco, per poi esaminare l’agopuntura, la chiropratica, l’osteopatia, la fitoterapia e molte altre discipline che le persone utilizzano per “curare” o alleviare vari disturbi o patologie. Ha condotto ricerche per oltre 30 anni, ricevuto 16 premi scientifici e pubblicato una vasta gamma di libri e studi.

Tuttavia, nel 2005, il suo dipartimento di ricerca a Exeter è stato chiuso a seguito di una lettera del principe Carlo, che aveva espresso disappunto per le sue ricerche e alcune delle sue opinioni sulle terapie alternative.


Quello che emerge è che la ricerca su questi approcci è scarsa e i risultati sono contrastanti: “Non significa che siano del tutto negativi, ma nella maggior parte dei casi sì”, afferma Ernst. Recentemente ha pubblicato il saggio “Medicina alternativa: una valutazione critica di 202 modalità”, sottolineando l’impossibilità di dare una risposta definitiva su se queste terapie siano efficaci. “Dipende dal trattamento, dalla malattia e dal contesto”, spiega. “Le condizioni fisiche devono essere valutate. Ad esempio, l’agopuntura è spesso considerata una cura miracolosa, ma potrebbe funzionare solo per il dolore. In generale, meno del tre per cento delle affermazioni terapeutiche riguardanti queste terapie sono supportate da prove scientifiche solide”.Nonostante vengano pubblicati migliaia di articoli accademici sull’argomento ogni anno, Ernst sottolinea il problema della qualità rispetto alla quantità della ricerca scientifica. “I pochi studi clinici disponibili spesso deludono. Le nuove prove sulle terapie alternative sono rare e, quando rigorose, raramente confermano l’efficacia di tali pratiche”.

I pilastri del benessere secondo l’OMS

Un recente studio condotto dal National Institutes of Health e pubblicato sulla rivista Jama ha rivelato un significativo aumento nell’uso della medicina complementare negli Stati Uniti. Secondo questa ricerca, c’è stato un balzo in avanti dall’uso del 19,2% nel 2002 al 36,7% nel 2022 di approcci complementari, soprattutto per quanto riguarda il controllo del dolore. Tra questi approcci, la meditazione si è dimostrata la più diffusa, passando dal 7,5% nel 2002 al 17,3% nel 2022.

Daniel Lumera, biologo naturalista e esperto internazionale nel campo del benessere, sottolinea l’importanza della meditazione, definendola uno dei tre pilastri del benessere insieme all’alimentazione e all’esercizio fisico, come affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lumera spiega che la meditazione non è solo una medicina alternativa, ma è stata utilizzata anche a scopo preventivo e come parte integrante dei percorsi di salute ospedalieri.

Un esempio eclatante dell’impatto positivo della meditazione sulla salute è stato dimostrato nel 2011 da Elizabeth Blackburn, vincitrice del Premio Nobel per la Medicina nel 2009. Il suo studio ha evidenziato un aumento del 30% nella produzione di telomerasi, un enzima che ripara i telomeri, dopo soli due mesi e mezzo di pratica meditativa. Questo significa che la meditazione ha un effetto diretto sulla longevità e sulla riduzione dei processi infiammatori, come confermato anche da uno studio condotto dal Massachusetts General Hospital.

Inoltre, la ricerca ha dimostrato che la meditazione può avere benefici sulla salute mentale, dall’ansia alla depressione, e migliorare le abilità cognitive come la memoria e la lucidità. Lumera aggiunge che ci sono anche numerosi studi che evidenziano la capacità della meditazione di ridurre il dolore e i processi infiammatori.

Lumera, autore di best seller e del libro “28 respiri per cambiare vita” (Mondadori, 2023), prevede che la meditazione diventerà sempre più importante nel nuovo millennio come medicina complementare. Egli sostiene che il benessere e la qualità della vita saranno sempre più influenzati dalla capacità di ascoltare se stessi e di riconnettersi con i cicli naturali del corpo, un fattore che incide profondamente sulla salute generale.

F Rocchi

F. Rocchi è un redattore specializzato in lifesyle e si è laureato in pubblicità e relazioni pubbliche all’Università Statale di Milano. Sempre aggiornato sulle ultime tendenze di moda, adora le serie tv e la buona cucina.

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