La settimana della moda di Milano è stata istituita nel 1958 e fa parte delle “Big Four”, ovvero dei quattro eventi ritenuti particolarmente importanti in quanto svolti nelle capitali della moda. Le altre tre settimane della moda dei “Big Four” sono quelle di New York, Londra e Parigi. Il programma inizia con New York, seguito da Londra, poi Milano, e termina con Parigi.
La settimana della moda di Milano venne indetta dalla Camera nazionale della moda italiana, una organizzazione non a scopo di lucro che disciplina, coordina e promuove lo sviluppo della moda italiana ed è responsabile dell’organizzazione degli eventi legati alla moda di Milano.
L’evento con le sfilate primavera/estate si tiene a settembre/ottobre di ogni anno mentre l’evento con le sfilate autunno/inverno si tiene a febbraio/marzo di ogni anno.
Le collezioni mostrate durante le sfilate sono relative alle stagioni successive, e vengono organizzate con largo anticipo in modo da consentire la produzione degli articoli presentati e la loro acquisizione da parte dei negozi.
La settimana della moda italiana deve la sua origine all’aristocratico italiano Giovanni Battista Giorgini il quale, prendendo spunto da Eleanor Lambert (considerata madre della fashion week), organizzò una serie di spettacoli a Palazzo Pitti a Firenze. Grazie a Giorgini la moda italiana conquistò una legittimazione internazionale; prima di questo momento, infatti, le sfilate italiane si svolgevano prevalentemente in piccoli atelier o magazzini. La sua iniziativa ebbe un incredibile successo tale da causare problemi di sovraffollamento nella città di Firenze. Per risolvere tali problemi e gestire in modo più efficiente il traffico di persone che provenivano da tutto il mondo, le sfilate vennero spostate a Milano dove, nel 1975, ebbe luogo la prima Settimana della Moda.
Il prossimo appuntamento sarà martedì 22 febbraio e si concluderà il 28. Questa edizione prevede un calendario ricco di progetti ed eventi che confermano il ruolo chiave di Milano tra le capitali della moda mondiale, con grande attenzione rispetto alle tematiche di sostenibilità̀, etica ed economia circolare nell’ambito della filiera del fashion.
La moda è inclusione, comunicazione, è far parlare di sé, è sentirsi bene con sé stessi. Mai come negli ultimi anni, infatti, le persone utilizzano la moda e in particolar modo l’abbigliamento per comunicare qualcosa di sé, la propria personalità. Ultimamente sono emerse figure come rivolte alla consulenza d’immagine, all’armocromia e al personal branding; esperti che aiutano a valorizzarsi e a sentirsi a proprio agio attraverso colori e forme di abiti, studiati ad hoc per ognuno di noi.
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