Ultima modifica 05/06/2023 11:09:03
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Il pianto del bambino accende il cervello della mamma

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La ricerca della NHICD

La Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development ha condotto uno studio davvero articolato, prendendo in considerazione ben 684 mamme di 10 paesi al mondo, Italia inclusa, con lo scopo di capire come funziona i

 

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l cervello della mamma.
Tutti i soggetti avevano un bambino di 5 mesi e sono stati esaminati con risonanza magnetica. L’obiettivo era indagare sulle risposte del cervello ad alcuni richiami basici come il pianto di un bambino. Il mondo è abituato all’essenza multitasking della donna ma potrebbe non conoscere il suo comportamento automatico in seguito a degli input.
Il cervello della mamma risente di alcune influenze dettate dal luogo di provenienza, lavoro e sensibilità caratteriale ma, nonostante ciò, si comporta allo stesso modo in seguito al pianto del neonato.
Sono in particolar modo i recettori dell’area motoria e del linguaggio ad attivarsi prontamente. Perché?

Come funziona il cervello di una mamma in risposta al pianto del bambino

La rivista PNAS ha pubblicato un lungo articolo basato sullo studio, in cui spiega dettagliatamente i processi fisiologici deputati alla risposta del cervello della mamma.
In parole semplici, basta che un bambino pianga che la madre corra a prenderlo in braccio per parlargli dolcemente (risposta motoria e del linguaggio). Ma il fattore interessante è che non serve che sia il proprio bambino a piangere dato che questa risposta è generalizzata a qualsiasi neonato e piccolo nei paraggi.
Ciò significa una sola cosa: una mamma è un essere protettore che viene stimolato meccanicamente a compiere quanto possibile per preservare l’incolumità del più indifeso.

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Chi ha preso parte allo studio

Tra i paesi esaminati figura l‘Italia, grazie a Paola Venuti e Gianluca Esposito, ma non solo. Anche culture lontane come il Giappone, Israele, il Brasile e la Corea del Sud. Paesi scelti non a caso dato che uno degli obiettivi dello studio era esaminare il cervello della mamma tendendo conto delle differenze etniche e ambientali. Una mamma giapponese sarà sicuramente diversa rispetto a una mamma italiana, eppure il suo cervello risponde esattamente nello stesso modo.
Ciò prova della grande istintività delle mamme, a prescindere dal loro contesto.

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