Tutti conoscono le curve mozzafiato di Tyra Banks, ma pochi sanno che agli albori della sua carriera la super modella ha dovuto fare i conti con critiche piuttosto pesanti che l’hanno resa ancor più forte.
Della sua esperienza Tyra Banks ha voluto parlare in un libro autobiografico il cui titolo è “Perfect is boring”, ovvero la perfezione è noiosa. Una frase che alla fine è diventata un po’ il suo mantra.
Sì, perché un tempo qualcuno ha cercato di farglielo stravolgere quel corpo così sinuoso e formoso che è oggi il punto di forza della splendida star americana. Era solo una ragazzina con un sogno nel cassetto, quello di sfilare in passerella, quando ai casting veniva puntualmente scartata per colpa di quel lato B ritenuto fin troppo eccessivo.
Tyra Banks arrivò al punto di odiare le sue curve, di voler ricorrere al bisturi per trasformarsi nella donna pelle e ossa che le agenzie di moda volevano. Fu la madre a farla rinsavire e a darle coraggio, insegnandole a reagire in maniera corretta alle critiche che le venivano mosse. Non le permise di mettersi a dieta e neppure di andare da un chirurgo plastico.
La portò a mangiare una pizza ed elaborò un piano che, come sappiamo, si è rivelato vincente. Mamma e figlia hanno preso carta e penna e annotato tutti i brand e le case di moda che “ammettevano” modelle curvy.
Tra questi c’era Victoria’s Secret, un marchio che qualche mese dopo quella pizza margherita divorata tra le lacrime regalò a Tyra Banks un’occasione d’oro: posare in intimo per la copertina del catalogo. Nessuna modella di colore lo aveva mai fatto prima d’allora.
Tyra ce l’aveva finalmente fatta: nuotando in un mare di squali aveva trovato qualcuno disposto a darle fiducia e ad investire su quelle curve da capogiro proponendo un modello nuovo e fuori dagli standard.
La storia di Tyra Banks dovrebbe essere d’insegnamento a tutti. Non solo perché ha lottato con le unghie e con i denti per realizzare il suo sogno, ma perché malgrado le critiche non si è mai piegata al volere di quei cacciatori di teste che la reputavano grassa e pensavano che per via di quel sedere non meritasse di salire in passerella a fare sfoggio delle sue curve.
Tyra è stata cocciuta e caparbia e la lettura del suo libro è consigliata a tutti, non fosse altro per capire che le critiche poco costruttive di tanto in tanto bisognerebbe ignorarle.
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