Lavarsi troppo rischia di abbassare le difese contro virus e batteri e di compromettere il sistema immunitario. Gli esperti consigliano, quindi, di non abusare di prodotti antibatterici.
La mania del pulito a tutti i costi può essere controproducente e, a volte, persino dannosa per la salute umana. Questo discorso vale principalmente per i bambini che devono, necessariamente, crearsi moltissimi anticorpi. Al fine di non avere problemi di salute, compromettendo il sistema immunitario e deteriorando le naturali difese contro i virus e i batteri più aggressivi, gli esperti consigliano di non abusare di prodotti antibatterici. Questi ultimi sono composti che interferiscono con la crescita e la riproduzione dei batteri e sono solitamente usati per disinfettare diverse superfici in casa; inoltre, essi sono presenti in saponi, detergenti e prodotti per la cura della pelle. Gli antibatterici, però, aiutano anche ad accrescere la resistenza agli antibiotici da parte dei germi che, come reazione, si irrobustiscono e diventano sempre più inattaccabili.
La pulizia personale. Detto ciò, dobbiamo evitare sempre l’uso degli antibatterici? E qual è il giusto grado di pulizia personale? Partiamo con il dire che gli antibatterici sono indispensabili in luoghi ad alta concentrazione di batteri infettivi, come ad esempio gli ospedali o le case di persone con problemi al sistema immunitario o che stanno facendo la chemioterapia o ancora che sono stati sottoposti ad un trapianto di organi, ma per l’igiene quotidiana è sufficiente l’utilizzo di acqua calda e di un normale sapone per rimuovere i germi dannosi con i quali si è entrati in contatto. A tal proposito, un suggerimento arriva anche dai dermatologi: essi consigliano di lavarsi ogni due o tre giorni in quanto, altrimenti, si rischia di eliminare il film protettivo formato dai batteri buoni che sono presenti sull’epidermide.
La pulizia della casa. Per disinfettare le superfici della cucina e del bagno, al posto degli antibatterici, si possono utilizzare detergenti che contengono alcol, perossido di idrogeno e candeggina, seguendo attentamente le istruzioni riportate sulle confezioni dei prodotti. Un’alternativa prevede di scegliere antibatterici naturali, quali aceto bianco, limone e bicarbonato, che hanno l’ulteriore vantaggio di inquinare meno l’ambiente. Per quanto riguarda il lavaggio dei capi di abbigliamento, poi, gli esperti sostengono che non è necessario uccidere tutti i batteri, ma che è sufficiente lavare i vestiti a 30 gradi con un normale detergente. Un’attenzione particolare va, al contrario, riservata agli asciugamani, alle lenzuola e a tutta la biancheria della casa utilizzata da un individuo malato: in questo caso, è consigliabile lavarli in lavatrice ad alte temperature, oppure usare un detergente a base di candeggina.
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