Ultima modifica 05/06/2023 11:08:09
sindrome del troppo lavoro

Sindrome del troppo lavoro: ecco perché dovresti smettere

Sindrome del troppo lavoro? Colpa del workaholism

Nel 1971 venne pubblicato il libro “Confessio of a workaholic” che trattava per la prima volta di questo disturbo. Lo studioso era Edward Oates che, oltre a creare un neologismo, pose l’attenzione su qualcosa che era sempre esistito ma di cui nessuno parlava: la sindrome del troppo lavoro.
Non si sta parlando di semplice dedizione al lavoro o di stacanovismo quanto di un eccesso di lavoro che porta a serie conseguenze sulla qualità di vita del lavoratore, sui suoi rapporti sociali e sul lavoro stesso. Non sempre lavorare di più significa rendere di più, al contrario.

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Come riconoscere un workaholic

L’Università di Bergen ha rivelato la presenza di 7 segni che identificano chi “soffre” della sindrome del troppo lavoro. Parliamo della volontà di ritagliarsi sempre più tempo per lavorare (anche durante una vacanza o nel weekend), di lavorare più tempo di quanto preventivato, del lavoro come cura per stati depressivi, del lavoro nonostante qualcuno consigli il riposo, dello stress che subentra quando non si lavora, del lavoro che ha un’importanza primaria rispetto alle proprie passioni e della salute che peggiora in seguito al troppo lavoro. Se ci sono almeno 4 segnali su 7 allora si ha un caso di workaholism.

Chi è in pericolo?

Sono in pericolo le persone che da quando erano adolescenti sono state pressate continuamente per dare il meglio di sé. Questa forma mentis li ha talmente plagiati da ripetere questo atteggiamento anche nel lavoro. Sono in pericolo i dipendenti che vogliono avanzare di carriera e sperano così facendo di sorprendere positivamente il proprio capo. Anche i liberi professionisti non sono esenti, quest’ultima categoria necessita di lavorare per guadagnare e può cercare ossessivamente nuovi clienti per la paura di non guadagnare abbastanza. In poche parole, nessuno è esente ed è per questo che sempre più Paesi cercano soluzioni al problema. In Giappone, ad esempio, stanno aumentando i casi di lavoratori che muoiono di infarto a causa del troppo lavoro e in Germania si discute per diminuire le ore di lavoro quotidiane.

Cosa fare se si è affetti da workaholism

Una persona che si riconosce in questo disturbo deve rivolgersi a uno specialista in grado di aiutarlo. Le tappe per uscirne fuori prevedono: la presa di coscienza di sé e del proprio tempo libero, la programmazione delle giornate in modo da separare il lavoro dalle ore libere, svolgere più hobby contemporaneamente, condividere il proprio tempo con gli altri e scrivere ogni giorno qualcosa per cui si è grati. Ciò servirà ad apprezzare le piccole cose.

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