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Ticket restaurant: che cosa è cambiato da qualche mese?

Ticket Restaurant: la riforma del 9 settembre 2017

Una delle riforme più attese dell’anno è stata quella riguardante la fruibilità dei tradizionali ticket restaurant, i classici buoni pasto, un tempo utilizzati solamente per fare la spesa nei supermercati e nei negozi aderenti. Dal 9 settembre 2017, le cose sono cambiate, e da qualche mese è possibile cumulare fino a 8 buoni pasto alla volta, per un importo non superiore ai 40 euro, per spenderli al ristorante, al bar, nelle caffetterie e persino negli agriturismi. Restando valido il divieto di cederli a terzi e senza alcun diritto al resto, i buoni pasto possono essere consumati anche all’interno di spacci aziendali e di mercati rionali.

Oltre la cumulabilità: come usufruire dei ticket restaurant

In tempi di crisi come quelli che ci troviamo a vivere, i ticket restaurant sono diventati una vera e propria risorsa, un modo come un altro per aiutare le famiglie in difficoltà e per dare un’impennata verso l’alto ai consumi economici. Ma cosa è cambiato? L’utilizzo di più ticket restaurant in contemporanea, è ormai diventato perfettamente legale. Non cedibili a terzi, i buoni pasto non possono dar diritto a ricevere il resto né, tanto meno, possono essere convertiti in denaro.

L’utilizzabilità dei ticket restaurant

Benché si tratti di una novità di qualche mese ormai, i dubbi e le incertezze sono dietro l’angolo. Oltre all’allargamento degli esercizi commerciali presso cui spendere i nostri buoni, dobbiamo capire anche a chi essi sono destinati. La legge parla chiaro: i ticket restaurant sono concessi ai prestatori di lavoro subordinato, ai collaboratori commerciali e ai lavoratori part-time. Soppresso, dunque, ogni riferimento alle modalità di utilizzo che, nella previgente disciplina, doveva concretizzarsi esclusivamente durante la giornata lavorativa.

Cosa acquistare?

Questa è stata la novità di maggior rilievo. I ticket restaurant, infatti, possono ormai essere utilizzati in tutti quegli esercizi commerciali abilitati alla somministrazione di cibo e bevande e in tutti quei luoghi autorizzati alla vendita al dettaglio di generi alimentari. Via libera all’acquisto di pane, latte, pasta, carne, pesce e verdure ma nessuna deroga è ammessa per l’abbigliamento, calzature e profumi.

F Rocchi

F. Rocchi è un redattore specializzato in lifesyle e si è laureato in pubblicità e relazioni pubbliche all’Università Statale di Milano. Sempre aggiornato sulle ultime tendenze di moda, adora le serie tv e la buona cucina.

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